Agosto, a passeggio al fresco tra merli e orchidee

Si può percorrere il sentiero della Tartaruga. Oppure quello del Cinghiale, del Pettirosso, del Merlo. O anche quello delle Orchidee o del Ciclamino. Sono ben 21 i sentieri tra cui scegliere per passeggiare attraverso quella che si rivelerà una esperienza indimenticabile. Tutto questo è il Bosco delle Pianelle, riserva naturale regionale orientata a Martina Franca.

Bosco Pianelle

Bosco Pianelle

Il comprensorio del Bosco Pianelle segna il confine tra i territori dei comuni di Crispiano, di Martina Franca e di Massafra. Le Pianelle si estendono particolarmente in direzione nord-ovest sud-est e sono attraversate dalla strada provinciale n. 581 Martina-Massafra. L’faltimetria varia da 343 a 486 metri s.l.m.; le colline più alte sono quelle di Monte Pianelle (m. 478), Corno della Strega (m. 448), Belvedere del Vuolo (m. 429) e Piazza dei Lupi (m. 414); il punto più alto di tutta la zona considerata è a Masseria Mongelli.
Il Monte Pianelle domina gran parte dello Jonio ed è utilizzato come postazione radar dell’Aeronautica Militare.

Il Bosco delle Pianelle è indissolubilmente legato alla storia di Martina Franca, la cui nascita, intesa come comunità organizzata, risale al 15 gennaio 1317. Filippo I d’Angiò, figlio del Re di Napoli Carlo II, fu indotto a favorire l’insediamento in tale area, sino ad allora mai sistematicamente colonizzata, al fine di rafforzare i suoi possessi feudali nella zona. In precedenza, il 12 agosto 1310, era stato emanato una particolare disposizione (privilegio) con la quale il casale veniva dichiarato demanio regio in perpetuo, mai cedibile a feudatari; con un altro “privilegio” dello stesso anno, venne assicurato agli abitanti di Martina il diritto di legnare (cogliere legna), pascere ed acquare (far mangiare e bere) i propri animali nei territori di Ostuni, di Mottola e di Massafra, senza pagamento di alcuna tassa. La concessione di questi “privilegi” richiamò molta gente dai paesi vicini.
Nel 1317, però, il principe concesse ai martinesi il territorio compreso nel raggio circolare di due miglia a partire dalle mura della città: la facoltà di appropriazione di parte di questo valeva per tutti gli abitanti, in quanto membri di quella comunità, e comportava la definizione di pieno e libero possesso.
Il 15 aprile 1359, il nuovo principe di Taranto Roberto d’Angiò assegnò ai martinesi e al loro feudatario, Pietro del Tocco, un vastissimo territorio compreso fra il Canale delle Pile e l’Orimini, fra il Monte del Forno e Chiobbica, da destinare ad uso civico. Nel corso dei secoli il demanio comune subì numerose riduzioni a favore dei privati e oggi il bosco delle Pianelle è tutto ciò che resta degli antichi demani collettivi di Martina Franca.

Info: +39 0804400950 e 080 4836204

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