In Puglia il bucato si asciuga al sole. Lenzuola, t-shirt, jeans, sistemati uno accanto all’altro con un’armonia di colori che trasforma i paesaggi. E questa è una delle immagini che colpisce le genti del Nord d’Europa che, per tutto l’anno, fanno i conti con la mancanza del sole.

Ph Donatella Lopez
Il mare, i torrentelli d’acqua, la ricca vegetazione che si apprezza ancora di più nelle riserve naturali, sono la scoperta delle scoperte. Sì perché, non si capisce il motivo, in Francia si ritiene la Puglia “arida”.
La Puglia è come una bella donna che, anche indossando un semplice abitino estivo, conquista con la sua bellezza. E’ proprio di quelle bellezze mozzafiato. Da Nord a Sud della regione cambiano i colori. Si passa dai paesini che si affacciano sulle scogliere del Gargano arrivando alle distese di sabbia dei mari del Salento: Jonio e Adriatico.
In mezzo c’è la storia di Federico II di Svevia che in Puglia ha lasciato traccia del suo passaggio con Castel del Monte, dal valore unico e universale grazie alla sua costruzione ottagonale. Bello anche il Castello Svevo di Bari. Ha, invece, una pianta quadrangolare il Castello Aragonese di Taranto, capitale della Magna Grecia, a poca distanza dal Marta, l’imperdibile museo archeologico ricco di spunti di approfondimento. Ma per castelli di può andare anche nell’entroterra fino a scoprire la storia delle torri di avvistamento sparse sulla costa.

Castello Aragonese Taranto, visite guidate notturne Ph Donatella Lopez
I trulli, invece, identificano il territorio della Valle d’Itria. Sono costruzioni coniche di pietra a secco: freschi d’estate e caldi d’inverno. La loro storia è unica https://it.wikipedia.org/wiki/Trullo. Qualcuno paragona i trulli al primo esempio di bioedilizia. Si dice che non si è stati in Puglia se non si è dormito almeno una notte nei trulli.
La Puglia è poi nota per il suo vino, il Primitivo come il Negroamaro, per l’olio extravergine d’oliva, per il pane di Laterza e di Altamura, le burrate di Andria, le mozzarelle di Gioia del Colle, il Capocollo di Martina Franca. E proprio in Puglia vale, forse più che altrove, il detto: “A tavola non s’invecchia mai”, a sottolineare la bontà della cucina tradizionale fatta di cose semplici cominciando con frutti di mare crudi e il pesce freschissimo, passando per le “orecchiette con le cime di rape” o “ciciri e tria”, un primo piatto a base di pasta fritta e ceci che si può apprezzare solo nel Salento.
Raccontare la Puglia dovrebbe essere un compito demandato ai poeti oppure al proprio cuore e alla propria macchina fotografica trasferendo le sensazioni su un diario di viaggio.
In Puglia si vive bene tutto l’anno e non si corre il rischio di annoiarsi. Il mese di agosto è il peggiore se si vuole girarla da Nord a Sud, ma a cominciare da marzo e sino a fine ottobre c’è l’imbarazzo della scelta. I riti della Pasqua sono imperdibili, soprattutto i “Perdoni” di Taranto, ma anche organizzare un viaggio itinerante sulle strade del vino o dell’olio facendo soste strategiche andando per sagre, da quella del calzone di cipolla di Acquaviva (ottobre), come quella delle orecchiette di Grottaglie (agosto) cittadina nota per le sue ceramiche fatte a mano, o dei funghi cardoncelli nella Murgia (ottobre), può essere un modo nuovo per scoprire le bellezze pugliesi. E a tal proposto, prima di partire si può consultare il sito: http://www.viaggiareinpuglia.it/eventi/it.
Dunque, non rimane che approfittare dei voli low cost e atterrare nella “regione più bella del mondo”, come ha sostenuto il National Geographic, portando un bagaglio essenziale perché… in Puglia il bucato si asciuga al sole in un battibaleno.