Candelora, la festa a Martina Franca

« Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora; ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno ».

candele 1

Si celebra oggi, 2 febbraio, a Martina Franca la ‪‎Festa della ‪Candelora. Nel mondo cattolico festeggia la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme e la Purificazione di Maria Vergine e cade a 40 giorni dalla sua nascita. La chiesa di San Domenico sarà oggi affollata di fedeli per la solenne benedizione delle candele che poi le famiglie porteranno casa. Ceri che, in passato, venivano conservati e utilizzati per ingraziarsi le divinità pagane, durante calamità meteorologiche, oppure nell’assistenza di una persona gravemente malata, o nel caso di epidemie, o nell’attesa del ritorno di congiunti assenti o infine, come accade oggi, in segno di devozione cristiana.

La festa è anche detta della Purificazione di Maria. Secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi.

Per rendere solenne questa cerimonia, nell’Ottocento, fu istituita a Martina Franca la Fiera della Candelora della durata di tre giorni. L’appuntamento si ripete, ma ridotto a un solo giorno. La fiera si estende per le vie principali della città ospitando commercianti di ogni settore e diventando motivo di richiamo di turisti e visitatori anche da paesi distanti.

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A Calimera l’estate fa festa ai lampioni

Il solstizio d’estate coincide con la Festa dei lampioni nel centro storico di Calimera nel Salento. La tradizione giunge dalla Cappadocia.  Col tempo diviene una gara tra i ragazzi, per strada che realizzano, di nascosto, i lampioni con lo scheletro fatto di canne, la farina per incollare la carta velina e l’illuminazione dall’interno con candele.

locandina Festa dei Lampioni 2013

In passato, nel giorno della festa, i lampioni venivano appesi a fili di ferro tesi nelle strade e avvolti con tralci di edera. Le persone, poi, sceglievano i i lampioni più belli e, infine, un falò concludeva la festa. Una tradizione dimenticata per anni e recuperata dal circolo culturale Ghetonìa (vicinato, in Griko) e oggi curata dalla Proloco.

Fanno da cornice alla festa, che inizia il 20, musica popolare, stand gastronomici e di artigianato. Si potrà degustare “lu cuturusciu”, tipico prodotto calimerese da forno. Uno stand ospiterà i prodotti delle terre confiscate alla mafia.

Da visitare: Museo Civico di Storia Naturale del Salento, Casa-museo della civiltà contadina e della cultura grika (ingresso gratuito e orario prolungato, nelle serate della festa, fino alle 24), Stele Attica, donata da Atene a Calimera nel 1960, centro storico con epigrafi greche e latine, chiesette rurali di San Vito (con la “pietra forata”) e di San Biagio (al centro di un’interessante area archeologico-naturalistica).

Info Proloco Calimera: 0832 872412